Forse non tutti ricordano la vera origine di questa celebrazione dal sapore antico. Secondo la tradizione religiosa, San Giuseppe, oltre ad essere il patrono dei falegnami e degli artigiani, è anche il protettore dei poveri, perché a Giuseppe e Maria fu negato un riparo per il parto da poveri in fuga. Questa ricorrenza porta quindi con sé una connotazione legata all’accoglienza ed in molte regioni italiane, in particolare nel sud Italia, sopravvive l’usanza di invitare i poveri al banchetto di San Giuseppe.
Oltre alle celebrazioni religiose, sono sempre state mantenute vive le abitudini pagane. Il 19 Marzo è a tutti gli effetti la vigilia dell’equinozio di primavera, quando si svolgevano i baccanali, i riti dionisiaci per propiziare la fertilità. Nel mese di Marzo venivano svolti anche i riti di purificazione agraria.
E il falò appartiene all’usanza dei riti silvestri pagani, che attraverso il rituale di purificazione e di consacrazione, volevano celebrare l’arrivo della primavera e invocare una buona annata per la raccolta nei campi.
Un’occasione per ritrovarsi davanti al fuoco acceso con un bicchiere, una piadina e un po’ di musica per inaugurare nel modo migliore la stagione che sta per arrivare.
16/03/2021
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