Da qualche giorno l'Etna è in movimento ed un terremoto di forte intensità l'altro giorno ha scosso i pavimenti siciliani, fenomeni complicati per gli adulti ed incomprensibili agli occhi dei più piccoli.
Una spiegazione logica viene dalla tradizione e si rifà alla storia di Tifeo.
Tifeo nasce dall’unione di Gea e Tartaro; è un gigante dall’aspetto mostruoso, con la testa dai cento serpenti, che fin dalla nascita è stato destinato alla lotta contro Zeus per vendicare la madre Gea, i cui altri figli (i Titani) sono stati sconfitti dal Re degli dei. In un primo momento, lo scontro sembra premiare Tifeo, dal momento che egli spezza i tendini di Zeus, costringendolo ad allontanarsi dall’Olimpo; quest’ultimo, rianimato da Ermes e Pan, ritrova forze per la propria lotta, al contrario del figlio di Tartaro che, dopo un incontro con le Moire si indebolisce.
Alla fine, il gigante si trova a fuggire dalle saette del Re dell’Olimpo, rifugiandosi proprio in Sicilia; qui, ferito a morte, verrà trascinato e rinchiuso in eterno sotto l’Etna, dove ancora oggi alimenta il vulcano con i suoi sbuffi.Il continuo tremore vulcanico, peraltro, sarebbe dovuto alla sua ira, con la quale invano tenta di ribellarsi al proprio crudele destino.
Tra l’altro, anche il corpo di Tifeo farebbe pensare a una crocifissione, nella sua disposizione al di sotto dell’isola, in posizione supina, con le braccia distese e le mani a sorreggere due capi opposti , Peloro e Pachino; mentre i piedi si congiungono su “Lilibeo” (Trapani).
La testa, come abbiamo visto sopra giace sotto “a Muntagna”, con la bocca del gigante che idealmente coincide con quella del vulcano.
24/12/2020
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