L'uso di mettere doni all'interno di una calza appesa al focolare nella notte della befana avrebbe un valore propiziatorio e di rinnovamento per l'anno nuovo. Che prende origine da una leggenda antica che racconta che Numa Pompilio, uno dei famosi sette re di Roma, avesse l'abitudine di appendere durante il periodo del solstizio d'inverno una calza in una grotta per ricevere doni da una ninfa.
La Befana nel tempo si è configurata come una strega benevola, proprio come la ninfa del re romano, generosa dispensatrice di frutti della terra. I suoi doni alimentari quali frutta secca, mele, arance, vanno letti come offerte primiziali, che, richiamando i semi della terra, vengono ad esercitare una funzione propiziatoria.
Il carbone, antico simbolo rituale dei falò, veniva inserito nelle calze o nelle scarpe insieme ai dolci, in ricordo del rinnovamento stagionale, da che si pensava al fuoco rinnovatore che arde e trasforma la natura. Poi la cultura cattolica trasformò il carbone in simbolo di punizione per i bambini che si erano comportati male durante l'anno.
Nella civiltà contadina le calze della befana, una per ciascun bambino della famiglia, di solito erano appese sotto la cappa, perché la vecchia le trovasse subito. Molti le agganciavano direttamente alla catena del paiolo, altri a dei chiodi fissi in qualche angolo del focolare.
Ma non tutti i bambini usavano appendere le calze per la vecchina; alcuni mettevano bene in vista delle belle scarpe o degli stivaletti. La Befana, si sa, ha sempre tanti buchi nelle scarpe, così avrebbe potuto prendersi quelle nuove e lasciare in cambio i suoi doni. Se invece non ne aveva bisogno, lasciava le scarpe al loro posto riempiendole di doni.
Un'ulteriore tradizione invece, in rari casi, fa preparare ai bambini cestini, canestri, panieri, piatti, ciotole di legno e cappelli rovesciati. Ma rimangono le calze ad essere preferite da tutti, perché essendo di lana si allargavano facilmente e quindi contengono più doni. I bambini furbi, anziché le loro calze, che erano piccole, appendevano le lunghe calze nere della mamma e della nonna, che di doni potevano raccoglierne ancora di più.
06/01/2021
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