Nella notte più sfavillante dell’anno, la notte di San Silvestro, non possono mancare i fuochi d’artificio. Definiti anche fuochi pirotecnici o “botti”, per tanti sono uno spettacolo entusiasmante ed emozionante che fa stare col naso all’insù, aspettando di vederne sempre di nuovi e super colorati.
I fuochi d’artificio, che sono composti da polvere esplosiva o polvere pirica avvolta da cartone molto resistente, sono stati inventati da alcuni monaci in Cina verso la fine del 1000 d.C., anche se sono arrivati fino a noi solo verso il 1300 d.C. Inizialmente i botti erano in bianco e nero, ma intorno al 1800, il chimico C. L. Berthollet, inserì all’interno delle sostanze chimiche a base di cloruro, che permettono di poter ammirare nel cielo tanti colori variopinti, che vanno dal blu al viola, dal rosso al rosa, verde, giallo e anche bianco.
Oggi non vengono più solo usate sostanze chimiche, ma sono stati scoperti anche elementi naturali, capaci allo stesso modo, di creare delle colorazioni intense e brillanti. Ma come fanno i fuochi d’artificio a colorare il cielo e a produrre il loro caratteristico suono? Ciò può verificarsi in quanto, nel momento in cui vengono accesi, si sprigiona del gas che ne favorisce il fragore; non è raro che le persone riescano a percepire il rimbombo, anche a tantissimi chilometri di distanza. Nonostante vi siano alcuni fuochi pirotecnici molto pericolosi, negli anni ne sono stati inventatati altri decisamente più sicuri ma questo non significa che non debbano essere maneggiati con cura.
02/01/2021
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