Sembra che nessuno si interessi al tuo onomastico, non ricevi nemmeno un bastoncino di zucchero. Tutti, compreso i nonni e papà e mamma, si sono sprecati a farti doni di ogni tipo o li hanno chiesti a Santa Clause per te, appena due giorni fa. Ed oggi con un sorriso si limitano a dirmi auguri e di doni neanche l'ombra.
Eppure so che porto un nome importante, me lo ha spiegato il nonno, l'anno scorso, mi ha raccontato la storia di questo grande uomo, Santo Stefano, che ha amato Gesù talmente tanto da farsi uccidere per lui.
Santo Stefano fu infatti il primo martire della storia del Cristianesimo, ovvero il primo cristiano ad essere ucciso a causa della sua fede religiosa. Per questo motivo in molti calendari, di fianco al nome di Stefano, potreste trovare l'aggettivo "protomartire", ossia primo martire.
Questo personaggio viene ricordato proprio il 26 dicembre per rendere simbolicamente la vicinanza tra Cristo, nato il 25, e i martiri, coloro cioè che furono i primi a testimoniare la Parola di Dio tramite il loro sacrificio.
Fu praticamente contemporaneo di Gesù e venne incaricato dagli Apostoli a divenire il primo di sette diaconi, che dovettero provvedere ai bisogni delle vedove e degli orfani delle nuove comunità cristiane.
Mossa da una Fede ardente, Stefano svolgeva il suo compito con amore e gentilezza, dedicandosi spesso e volentieri anche alla predicazione.
Nel 36 d.C venne accusato di blasfemia, il reato contro Dio e le cose sacre, tanto che condotto con false testimonianze dinanzi al Sinedrio, venne in fine lapidato a furor di popolo.
27/12/2020
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