“Rotta de collo, disse un asinello nel vedere un automobile a benzina... 'ndove passi tu lasci un macello...”, così scriveva Trilussa e devo dire che così sono le strade delle nostre cittadine, piene di macchine che scorrono frenetiche in un flusso inarrestabile. Ma sarà questo traffico a terrorizzare i nostri piccoli? Eppure difficilmente li vediamo per strada a giocare, immaginatevi che tanti non riescono neppure ad attraversare la strada da soli, si fermano ad osservare i veicoli che scorrono davanti a loro e tendono la mano per avere un sostegno sicuro per vincere quell'ostacolo.
E il problema non riguarda solo le metropoli, ormai il problema del traffico cittadino è generalmente diffuso, specialmente nelle ore di punta e nelle vie principali che a volte vengono proprio scambiate dagli automobilisti frettolosi in piste di formula 1 e accelerino oltremodo.
Non parliamo di quante volte i piccoli chiedano di uscire con la bici, ecco quello diventa sempre più un'impresa ardua, bisogna caricare la bici sull'automobile e andare al parco o se si è fortunati raggiungere una pista ciclabile, ma ancora in Italia non sono così diffuse, e cercare almeno così di evitare che i nostri bimbi corrano pericoli e che vengano magari falciati dalle ruote di un motorino impazzito, guidato da un ragazzino a volte di qualche anno più grande.
Il problema è che dobbiamo infondere fiducia ai piccoli, insegnargli ad affrontare il mondo ma è bene provare gradualmente, si può cominciare con lasciarlo andare da solo al negozio sotto casa, poi dal panettiere un isolato più in là e penso che a poco a poco quando diventano un po' più grandicelli riusciranno ad andare a scuola da soli magari inizialmente sotto il vigile controllo dei genitori che lo guardandolo da lontano14/12/2020
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