C'era una volta un mondo dove gli anziani raccontavano ai più piccoli le storie della propria vita. Ma cosa succede quando quei nonni, che hanno vissuto momenti bui della storia, non ci sono più? Chi continuerà a raccontare? Questa è la sfida che oggi affronta la Generazione Z: tenere viva la memoria della Shoah.
Nel libro "Il futuro e la memoria. Shoah, antisemitismo e Generazione Z" della giornalista Ariela Piattelli, scopriamo come i ragazzi di oggi stanno diventando i nuovi custodi delle storie dei sopravvissuti. Con il loro smartphone in mano e la voglia di non dimenticare, si stanno impegnando a trasmettere il passato con linguaggi moderni come video su TikTok, ologrammi e post sui social media.
Storie che ispirano i giovani
Michela e Gabriel, ad esempio, sono i nipoti di Shlomo Venezia, un sopravvissuto ai campi di sterminio, e si sono fatti carico di condividere ciò che il nonno ha vissuto. Tommaso racconta la storia del suo nonno medico, Adriano Ossicini, che durante la guerra salvò gli ebrei inventando una malattia immaginaria per tenere lontani i nazisti. E poi c’è Dov, che con i social media dà voce alla sua bisnonna Lily, sopravvissuta ad Auschwitz, e raggiunge milioni di persone con i suoi video.
Cristian, un ragazzo di soli 14 anni, è un esempio incredibile: dopo aver ascoltato i racconti di Edith Bruck, una scrittrice che ha vissuto la Shoah, ha creato un video raccogliendo le testimonianze di sopravvissuti che ha incontrato personalmente.
Perché è importante?
La memoria non è solo un dovere verso il passato, ma un impegno per costruire un futuro migliore. Dopo eventi recenti come quelli del 7 ottobre 2023, ricordare diventa ancora più urgente per combattere ogni forma di odio e antisemitismo. I giovani sanno che la conoscenza è la loro arma più potente.
Il ruolo della tecnologia
Cosa spinge un sopravvissuto come Sami Modiano a trasformare la propria storia in un ologramma? Perché una donna quasi centenaria decide di raccontare la sua esperienza su TikTok? La risposta è semplice: i linguaggi cambiano e anche il modo di raccontare deve evolversi. Se prima c’erano i libri e i film, oggi ci sono i social media, dove una storia può raggiungere milioni di persone in pochi minuti.
Un invito per tutti i bambini
Cari piccoli lettori, la storia non è solo nei libri di scuola, ma anche nei racconti delle persone che ci circondano. Quando sentite una storia, ricordate che è un tesoro da custodire. Potete diventare anche voi custodi della memoria, proprio come Michela, Dov e Cristian. Bastano un cuore aperto, un po’ di curiosità e magari anche un video su TikTok per far sapere al mondo che non dimenticheremo mai.
La memoria è un ponte tra passato e futuro. E voi, siete pronti a costruirlo?
23/01/2025
Inserisci un commento