E' morto Gino Strada, il fondatore di Emergency: al momento del decesso si trovava in Normandia. Secondo quanto si è appreso da fonti vicine alla famiglia, soffriva di problemi di cuore. Aveva 73 anni.
Giovanni Hoepli, vicepresidente della fondazione Emergency lo ricorda così. E fa quasi fatica a dire “era”.
«Era culturalmente molto preparato. Diceva di non essere un pacifista. Lui era contro la guerra. Ma non era per la pace universale. Diceva: Litighiamo tutti i giorni, ma non facciamolo sparandoci».
Gino Strada sosteneva che la medicina debba essere gratuita per tutti e di alto livello. Come scritto nella Dichiarazione dei Diritti Umani «perché permette di rendere le cure più economiche per il fatto che non c’è nessun interesse se non quello di curare le persone. E curare le persone è sempre un vantaggio, perché possono tornare al proprio lavoro, alla propria famiglia, ai propri affetti», spiega il vicepresidente.
L’obiettivo di Emergency è sempre stato quello di chiudere i propri ospedali. La fondazione non vuole avere ospedali aperti. «Ma per chiuderli non ci vogliono più scontri tra persone. Una volta che si riesce a installare uno di questi ospedali, diventano centri di umanità in luoghi pieni di difficoltà e violenze quasi inenarrabili».
«Era una persona piacevolissima. Io ho dei bellissimi ricordi. I miei figli piccoli erano contenti di stare con Gino Strada perché era un signore allegro. Non affrontava solo questioni complicate e serie, non ha mai dimenticato che intorno a sé c’erano altre persone».
15/08/2021
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