Ci sono tre bambini di scuola elementare. Loro sono veri. E poi ci sono le leggende miste chissà a quanta verità su un reticolo sconfinato di grotte e in alternativa una misteriosa macchina rossa.
Di reale c’è anche una tranquilla borgata marinara di poche migliaia di anime che all’improvviso scopre la paura e il coprifuoco. Mezzo secolo fa Aspra, frazione di Bagheria(PA) , vede sparire all’improvviso tre figli: Domenico Astorino, detto Minico, di 11 anni, Domenico D’Alcamo, detto Mimmo, e Giuseppe La Licata, detto Pino, entrambi di 9 anni. Da quel 9 maggio 1968 sono state battute diverse piste fra mezze testimonianze, silenzi e passi indietro. Mimmo, Minico e Pino oggi sarebbero dei sessantenni ma la loro scomparsa è ancora un enigma.
Dei tre alunni di Aspra restano soltanto le foto in bianco e nero. Rimane una specie di romanzo giallo con personaggi umili nei panni dei protagonisti (pescatori, muratori, contadini), che, forse anche per questo, è salito alla ribalta della cronaca solo per qualche mese per poi cadere nel dimenticatoio.
“Tre bambini inghiottiti dalle Grotte dei Saraceni” titola il Giornale di Sicilia sabato 11 maggio 1968. In prima pagina i volti dei due Domenico e di Giuseppe rubano l’occhio al lettore, facendo finire quasi in secondo piano la notizia accanto su un pezzo di storia del Novecento: l’avvio dei colloqui di pace a Parigi tra Vietnam del Nord e Stati Uniti.
A spingerli in quella direzione è la testimonianza di un amichetto dei tre bimbi che le famiglie attendevano a cena e che non sono più tornati.
Per qualche giorno le Grotte dei Saraceni, alle spalle di Villa Sant’Isidoro, dove risiedono i marchesi De Cordova, vengono scandagliate da vigili del fuoco, volontari e forze dell’ordine per quel che consentono i mezzi dell’epoca. E’ un’impresa calarsi in quel labirinto di caverne scavate nel tufo dal quale si ricava la pietra di Aspra, di cui sono fatti tante costruzioni di Palermo, ma l’esplorazione non porta a nulla.
Il caso, almeno nelle prime settimane, diventa di dominio nazionale e ad Aspra arrivano inviati da tutta Italia. Nel frattempo vengono setacciate anche tutte le imbarcazioni nel porticciolo. Sono tutte lì e quindi è impossibile che Mimmo, Minico e Pino si siano allontanati in mare quantomeno con una barca.
Si inizia invece a vociferare di un’auto rossa. Qualche mese dopo, è già il 1970, Clemente D’Alcamo, contadino e papà di Mimmo, ai microfoni di Tv7, il rotocalco del Tg1 parla di tre ragazzini, altri tre, che qualche giorno prima erano scappati dopo essere stati invitati a prendere delle caramelle da una macchina rossa con uomini e una donna a bordo. Per qualcuno quell’auto orbitava vicino alla Villa Sant’Isidoro, la dimora dei De Cordova dietro la quale si aprono le Grotte dei Saraceni. E proprio nel viale che conduce alla villa sarebbero stati visti per l’ultima volta.
11/04/2021
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