L’Acetosella gialla, con i suoi inconfondibili fiori “da succhiare”, fa parte dei ricordi dell’infanzia di molti di noi.
Questa pianta apparentemente delicata è nota per il sapore acidulo dei suoi steli e a cui deve il suo nome. Il sapore è dato dall’ossalato acido di potassio.
La fioritura, nelle colline del bel paese, avviene tra gennaio e marzo. I fiori hanno profumo soave e colori splendenti alla luce del sole e chiudono la corona al tramonto o quando c’è brutto tempo. Proprio per questo motivo, indica al contadino indica la possibilità di piogge imminenti.
L’acetosella ama un terreno fertile e ricco d’umidità e predilige le zone ombrose montane o collinari. La posizione ideale per l’acetosella è decisamente quella ombreggiata anche se, in Sicilia vegeta tranquillamente nelle zone assolate.
La storia dell’acetosella è singolare: è originaria dell’Africa dove esiste sia la pianta femmina che la pianta maschio. Fu introdotta nel 1806 nell’isola di Malta da una signora inglese proveniente da Città del Capo e donata al frate Giacinto, botanico locale che portò in Italia l’esemplare maschio convinto che non sarebbe stato in grado di riprodursi da solo.
Il frate, però, non aveva fatto i conti con la capacità di adattamento di questa pianta: divenuta ermafrodita per alcune varietà e riproducendosi anche per via vegetativa, si propagò in meno di 50 anni in tutto il Mediterraneo.
21/03/2021
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