Uno studio dell’Osservatorio Nazionale sulla sharing mobility, nelle settimane scorse evidenziò che tra tutti i servizi condivisi disponibili, scooter, bike, car e monopattino, proprio quest’ultimo nel 2021, è tornato a crescere raggiungendo i livelli pre-pandemia.
Inoltre, è emerso che fra tutti i mezzi condivisi, è quello più apprezzato, venendo scelto da un italiano su tre. Inizialmente, vi è stata un’importante diffusione a macchia d’olio, soprattutto nelle grandi città perché il monopattino è ritenuto un veicolo sostenibile e che contribuisce alla smart mobility, permettendo ai fruitori di spostarsi più velocemente e di rispettare l’ambiente, con un drastico calo delle emissioni di Co2.
Ma da tempo si discute sulla loro pericolosità, o meglio sull’uso, talvolta irresponsabile, che i conduttori ne fanno. Nonostante siano state elaborate diverse norme per regolamentarne l’utilizzo, non sono state sufficienti per bloccare l’esplosione incontrollata nelle città.
Infatti, sin da subito, vennero sollevate molte perplessità, in quanto non è raro veder sfrecciare i monopattini a velocità sostenuta, non solo lungo le strade ma anche sui marciapiedi, vederli piombare improvvisamente sui pedoni, talvolta travolgendoli, e compiere sorpassi azzardati, provocando o rimanendo vittime anche di incidenti.
Nei giorni scorsi, in seguito alle numerose lamentele, soprattutto per i disagi provocati a disabili, ipovedenti e ciechi, il Parlamento ha deciso di studiare una legge ad hoc per introdurre regole ferree che ne limitino la circolazione.
La Commissione trasporti alla Camera, sta valutando l’obbligo dell’utilizzo dei monopattini solo per i maggiorenni e con il casco, l’introduzione del limite di velocità, 30 chilometri orari sulle strade urbane, 20 km/h sulle piste ciclabili, massimo 6 km/h nelle aree pedonali, il divieto sui marciapiedi e della circolazione notturna, l’abolizione della sosta selvaggia.
09/08/2021
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