Così cita l'atto del ministro: “In ragione della perdurante emergenza pandemica, per l’anno scolastico 2020-2021 i dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali sono autorizzati a prevedere la conclusione degli scrutini finali per le classi delle istituzioni scolastiche statali e paritarie del primo e secondo ciclo di istruzione entro il termine delle lezioni fissato dai calendari delle Regioni e delle Province autonome, fermo restando l’avvio degli stessi non prima del primo giugno”.
Si tratta di una vera e propria novità: è la prima volta, infatti, che gli scrutini si possono fare prima della conclusione delle lezioni.
Così facendo, i presidi non dovranno nominare i supplenti in sostituzione dei docenti ai quali scade il contratto l'ultimo giorno di scuola, in particolare i “docenti Covid”.
Un altro aspetto è che gli studenti non potranno più farsi interrogare l'ultimo giorno, e perderanno altri giorni di scuola anche a causa del ponte del 2 giugno. Molti istituti scolastici, infatti, hanno deciso di effettuarlo.
I maggiori contrari alla decisione di Bianchi sono proprio i docenti ed in particolare quelli delle superiori, che pensano penalizzerebbe gli studenti che quest'anno hanno già dovuto subire presenze a singhiozzo e lezioni da remoto. Per i maestri della scuola primaria, invece, gli scrutini sono un atto burocratico, e le valutazioni vengono preparate successivamente, non serve anticiparli.
26/05/2021
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