“Senza memoria non c’è futuro” è con questo monito che è stato celebrato il 125esimo anniversario dalla nascita del presidente Sandro Pertini. Nasceva proprio il 25 settembre 1896 il partigiano che diventò il Presidente più amato della storia della nostra Repubblica.
Quarto di cinque fratelli, Alessandro, per tutti Sandro, era di famiglia benestante. Gracilino e malinconico, da ragazzo amava starsene in disparte a leggere Leopardi e Dostoevskij o in sella alla bicicletta, pedalando per le strade tutte curve della sua terra: San Giovanni di Stella, un paesino sull'Appennino ligure in provincia di Savona.
Sandro Pertini, impegnato in politica fin da giovanissimo, giornalista e partigiano, subì l'esilio, il carcere e il confino durante il regime fascista.
Nel giro di due anni, tra 1924 e 1926, fu processato, condannato al carcere e poi al confino; Si rifugiò in Francia e, nonostante le due lauree, una in giurisprudenza e l'altra in scienze politiche, per tirare a campare lavò taxi, fece il muratore, il pittore di infissi e perfino la comparsa nei film della Paramount. E nel frattempo non smise di darsi da fare per la causa antifascista.
A quasi 50 anni si sposò con una giovane giornalista e partigiana, la ventiquattrenne Carla Voltolina, conosciuta a Milano durante l'organizzazione della liberazione della città.
Fu membro dell'Assemblea Costituente, e subentrò al Quirinale a Giovanni Leone, dimissionario. Il suo mandato presidenziale durò dal 1978 al 1985. Il viso onesto e fiero, la pipa all'angolo della bocca, gli occhialoni spessi e l'aria severa.
Diceva infatti che ammirava Gesù, perché aveva sostenuto le sue idee a costo della vita. Da presidente fu vero amico del Papa: telefonate dirette, scherzosi scambi di battute, lettere, pranzi segreti, abbracci in pubblico e persino vacanze insieme in montagna, che era la passione di entrambi. I due si diedero conforto reciproco nelle avversità di quel tetro periodo: gli anni del terrorismo rosso e nero, del disastro aereo di Ustica, della strage alla stazione di Bologna, del terremoto in Irpinia, della loggia massonica P2 e dell'assassinio del prefetto di Palermo, Carlo Alberto Dalla Chiesa.
27/09/2021
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