Il 15 settembre 1993, moriva un uomo sovversivo, un prete che non aveva mai abbassato la testa al potere mafioso, un povero cristo che ha atteso i suoi carnefici, il giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, sotto casa armato del suo breviario e del suo sorriso.
Il sacerdote agiva in un quartiere degradato nella periferia della città, Brancaccio. Si era dedicato al recupero dei bambini non scolarizzati; aveva creato il centro di accoglienza “Padre Nostro”, per dare assistenza a minori a rischio, anziani e disadattati, provvedendo anche alla raccolta dei fondi per l’acquisto dei locali che ospitavano il centro.
il suo operato, il suo impegno sociale e pastorale, le gravi minacce e le intimidazioni dallo stesso subite ed ancora quelle subite da coloro che nel suo operato si riconoscevano e trovavano una alternativa alla triste e violenta realtà del quartiere Brancaccio.
16/09/2021
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