Quasi sempre assemblato: il pezzo forte era l'amplificatore , poi c'erano gli altoparlanti ed in fine la sorgente: magari un sontuoso cd player ,dalla qualità ancora insuperabile, senza voler scomodare l’ormai mitizzato vinile che per farlo suonare bene ci volevano tanti soldi con “piatti”.
Ora questo modo puristico e vintage di intendere l’alta fedeltà e ascoltare la musica è finito da tempo. Certo, resta un piccolo nucleo di audiofili intransigenti, appassionati di audio hi-end, quelli che ancora spendono qualche centinaio di euro solo per un cavo, ma per il resto la musica è cambiata: e non si tratta di tecnologia digitale, bensì di versatilità e fruibilità grazie ad altoparlanti wireless, disponibilità di brani illimitata grazie ali servizi di streaming e comandi vocali come Alexa per chiedere di riprodurre una canzone o un album.
L’innovazione di questi anni non ha fatto altro che innalzare e democratizzare la qualità sonora: anche spendendo veramente poco si porta a casa uno speaker wireless dal suono gradevole e potente . Ora come ora con buona pace della correttezza timbrica e della maniacale ricerca della linearità di risposta possiamo goderci bassi profondi e una pressione sonora più che sufficiente. Il tutto con oggetti meravigliosamente piccoli, poco invasivi nell’arredamento e sostanzialmente portatili.
06/09/2021
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