«Arrivava un carrettino a forma di mezza barca, spinto a mano con dentro due pozzetti di gelati» e il gelataio Michele gridava «venite a prendervi il gelato da Michele perchè Michele deve mantenere due mogli».Un ricordo del compianto scrittore agrigentino Andrea Camilleri, che possiamo leggere nel racconto “I duellanti”.
Parlandoci della sua Sicilia romantica fatta di profumi, colori e gusti, Camilleri non poteva non dedicare un racconto al gelato: “un Fiordipanna profumato al Mandarino Tardivo di Ciaculli e arricchito con le granelle di Pistacchio di Bronte, Mandorle di Avola e Cioccolato di Modica non può che chiamarsi con uno dei nomi dei figli più beddi della Sicilia, CAMILLERI”, ti spiegano a in una gelateria di Marzamemi (SR) che propone questa delizia.
È tempo di gelato da sempre, infatti, ad Agrigento, e senza alcuna difficoltà di trovare un locale vicino casa dove apprezzare tantissime qualità. Ma nei secoli passati potevano permettersi tale delizia solo le famiglie nobili agrigentine e i ricchi prelati
Per mezzo della neve, mescolata al sale, si affermò, anche nella Città dei Templi, l'arte del sorbetto, della granita e del gelato, invenzioni tutte siciliane.
Occorreva comunque aspettare che arrivasse la neve da Cammarata per preparare un sorbetto nelle case di quegli agrigentini. L’annuncio dell’arrivo della neve dai nevieri agrigentini veniva dato a suon di tamburo per le strade dai banditori.
Agrigento, infatti, era una piazza importante per la vendita della neve che serviva a conservare meglio gli alimenti e non solo per preparare sorbetti e bevande durante l’estate.
La neve è stata sempre molto desiderata dagli agrigentini che costruirono una chiesetta consacrata alla Madonna della Neve.
Nel 1831 vigeva un accordo tra alcuni appaltatori di Sambuca, che rifornivano le botteghe di Sambuca, Montevago, S. Margherita, Menfi e un gruppo di Sciacca con cui si dividevano il mercato cittadino, alternandosi ogni quindici giorni e coprendo eventuali carenze di consegna reciprocamente e di buon accordo.
Tra gli atti dell’archivio di Stato di Agrigento si evincono notizie sul commercio della neve nei vari paesi dell’agrigentino. Alcune delibere riguardavano l’approvazione dell’affitto del commercio della neve da parte degli organi amministrativi locali, come i giurati nel medioevo e gli intendenti nell’epoca borbonica.
Oggi un Museo del Gelato, a Cammarata (AG) racconta l'industria della Neve di San Giovanni Gemini e Cammarata qui scopri che il gelato a pezzo è nato in questi due comuni siciliani.
Intere famiglie di gelatieri tra l'800 e il '900 hanno praticato quest'arte in provincia di Agrigento, inventando il cono chiamato "u bicchirinu"
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