La mia generazione è rimasta segnata dalla caduta del muro di Berlino, evento che apprendevamo fra i banchi di scuola, in quel mattino d'inizio novembre e, senza capire bene da adolescenti cosa stesse accadendo, ne apprezzavamo la felicità che la notizia scaturiva negli occhi dei nostri insegnanti.
La notte tra il 12 e il 13 agosto del 1961, 60 anni fa, iniziò la costruzione del muro di Berlino, che era lungo 155 chilometri e divise la città in due fino alla fine della Guerra Fredda. Fu messo in piedi tra la mezzanotte e l’alba di un fine settimana d’estate, mentre tanti erano fuori città.
Alla sua realizzazione lavorarono migliaia di persone utilizzando tonnellate di filo spinato e separando, da un giorno all’altro, strade, piazze ed edifici. Sempre nell’arco della stessa notte furono interrotti anche tutti i collegamenti urbani: alle 6 di mattina erano già state chiuse quasi duecento strade, una sessantina di incroci e 12 stazioni di treni.
Il muro aveva diviso la città per 28 anni, fu eretto dalla Repubblica Democratica Tedesca (Germania Est, la DDR), alleata dell’Unione Sovietica, per separare Berlino Est da Berlino Ovest, che si trovava nel territorio della DDR ma era amministrata da Francia, Regno Unito e Stati Uniti. La divisione era stata decisa dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
15/08/2021
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