Più dei vestiti, più delle borse, l’oggetto maggiormente bramato, e non solo dagli italiani, sono le scarpe. Rappresentano un vero e proprio capo d’abbigliamento e, oltre ad essere belle, hanno un’importante funzione: proteggere i piedi.
Il primissimo paio, risale a circa 9 mila anni prima di Cristo, fu ritrovato in America e, secondo gli esperti, venne realizzato con materiale vegetale. Ne esistono di tantissimi tipi: classiche, con il tacco, stivali, con le suole in cuoio, gomma o legno, per il mare o la montagna. Ma la regina delle scarpe è senza dubbio quella da tennis, conosciuta anche con il nome di sneakers.
Difficilmente esisterà qualcuno che non le abbia indossate almeno una volta nella vita, soprattutto perché negli ultimi anni hanno preso sempre più piede, essendo sempre più versatili. Se inizialmente venivano usate solo per praticare sport, negli ultimi decenni, sono diventate decisamente cool, e non è raro vederle indossate anche nelle situazioni più convenzionali.
Ma quando e da chi sono state inventate? Perché si chiamano sneakers? Questa parola deriva dall’inglese, e significa “muoversi silenziosamente”, proprio perché, grazie alla suola in gomma, chi le indossa, almeno che non ‘trascini i piedi’, non produce nessun rumore.
Nonostante i primi prototipi abbiano origini lontane, in quanto gli atleti utilizzavano calzature speciali per gareggiare ai primi Giochi Olimpici Antichi, secondo alcune fonti, le sneakers più simili a quelle conosciute oggi, sarebbero state inventate nell’Ottocento da un poliziotto britannico, per evitare che i malviventi sentissero arrivare gli agenti alle spalle.
Il nome però, sembra che sia stato coniato anni dopo la loro invenzione, nel 1917, dal pubblicitario Henry Nelson McKinney
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