Ippolito Nievo è principalmente, per la critica e per i lettori, l’autore delle Confessioni d’un italiano, un romanzo ottocentesco, che tra finzione letteraria e realtà biografica mostra il percorso pre-unitario italiano . Tuttavia, confinarlo semplicemente all’esercizio letterario, per quanto sia stato copioso, è riduttivo.
Ippolito nell’immaginario nazionale è stato un giovane in camicia rossa, che mentre tornava a casa dalla Sicilia, dove aveva fatto l’Italia con Garibaldi, trova la morte nel 1861 in un tempestoso mare caprese. Un poeta-soldato, animato nella sua vita e nella sua produzione letteraria da una ardente passione politica, ma soprattutto dal sogno nazionalista.
Confessioni di un italiano è un romanzo storico, scritto da Ippolito Nievo nel 1858. Attraverso la propria storia, il protagonista Carlo Altoviti racconta le vicende del Risorgiento Italiano fino all'Unità d'Italia. La storia di Carlino, dell'educazione di una sensibilità e di una coscienza attraverso la vita; la storia di una nazione, del suo riscatto politico; la storia di un'epoca, drammatica e contraddittoria, di transizione.
Dall'intreccio di questa triplice prospettiva scaturisce uno dei romanzi più suggestivi dell' Ottocento italiano, una sorta di poema della fanciullezza, narrato con tanta trepidazione di sentimento, freschezza, ironia e generosità di rimpianto, che fa spuntare la certezza di un risveglio vicino, del prossimo risorgere di un popolo, di una nazione.
07/06/2021
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