La bellissima, maestosa, ricca d’arte e cultura, Roma, sembrerà assurdo ma non è sempre stata la Capitale d’Italia. La Città Eterna, da sempre centro nevralgico dell’intera civiltà romana, fu capace di influenza la cultura, la società, l’arte e la filosofia, per tantissimi secoli. Ma da quando nel 1861 venne proclamata l’Unità d’Italia, ben altre quattro città hanno ricoperto il medesimo ruolo.
Proprio in quell’anno, la prima fu Torino, nel 1864 venne trasferita a Firenze, nel 1871 venne nominata Roma, dal settembre del 1943 fu la volta di Brindisi, per poi toccare nel 1944, per circa quattro mesi a Salerno e, finalmente nello stesso anno, il titolo tornare ufficialmente a Roma.
I motivi che hanno portato ai diversi ‘traslochi’ sono da attribuire alle numerose battaglie e guerre, di cui il nostro Paese è stato protagonista. L’Unità d’Italia, la Seconda guerra d’Indipendenza, la Spedizione dei Mille guidata da Garibaldi, la Convenzione di settembre, la Presa di Roma, ricordata come “breccia di Porta Pia”, che segnò la fine dello Stato Ecclesiastico e l’annessione di Roma al Regno d’Italia, e non ultima la Seconda Guerra Mondiale, hanno costretto gli organi di potere, a trasferirsi altrove.
Ma nonostante i tanti avvenimenti devastanti, il titolo è sempre tornato alla Città Eterna, che non a caso sin dal 1861, era stata designata per diventare la Capitale d’Italia.
02/06/2021
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