Da quando Yuri Gagarin, cosmonauta russo, fu il primo uomo ad andare nello spazio sono passati sessant’anni, era il 12 aprile 1961. Fino a quel momento le esplorazioni nello spazio erano state effettuate solo mediante i satelliti, primo fra tutti lo Sputnik nel 1957, mentre mai nessun uomo prima era riuscito nell’impresa di superare i confini dell’atmosfera.
All’epoca il mondo era diviso dalla Guerra Fredda e la missione nello spazio da parte di un uomo sovietico segnava l’ennesima prova di supremazia dell’URSS sugli USA. Il cosmonauta a bordo della navetta Vostok1 immortalato da tutti i giornali del tempo con la tuta arancione, immagine che poi passò alla storia, più che un pilota era un passeggero con il compito di riferire alla base spaziale come reagisse il suo corpo alla missione nell’universo.
Il viaggio,che compì un’intera orbita ellittica intorno al nostro pianeta,durò circa due ore e si concluse con l’atterraggio dell’uomo, dopo il lancio con il paracadute, in un campo agricolo. Così Yuri Gagarin non solo venne consacrato come eroe nazionale ma divenne una celebrità in tutto il mondo, la sua affermazione “Da quassù la terra è bellissima, senza frontiere né confini” resterà un ricordo indelebile di un evento mai accaduto prima nella storia dell’uomo.
Dopo di lui, nel 1963, Valentina Vladimirovna Tereskova fu la prima donna ad andare nello spazio e nel 1969 gli statunitensi si riscattarono sui rivali sovietici con la missione spaziale Apollo 11 che portò Neil Armstrong e Buzz Aldrin per la prima volta sulla luna.
Da quel lontano 1961 sono trascorsi molti anni ma la missione di Yuri Gagarin sancì un accadimento storico irripetibile e diede un importante contributo e spinta alla futura esplorazione dell’universo. Il più recente viaggio nello spazio risale al 30 maggio 2020 e ha visto il primo volo orbitale con equipaggio lanciato da un’azienda privata americana, la Space X.
13/04/2021
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