La notizia, diffusa nei primi giorni del nuovo anno, della scomparsa di uno dei più grandi maestri dei manga giapponesi, Gosaku Ota, celebre per aver disegnato gli indimenticabili Mazinga Z, Goldrake e Jeeg robot d’acciaio, ha riacceso un eterno dibattito: meglio i cartoni anni ’80 - ’90, o quelli attuali?
I robot, più amati dai ‘maschi’, assieme alle storie strappalacrime di Candy Candy, Lady Oscar e Georgie, quelle più spensierate come Pollon, Occhi di gatto o i Puffi, o quelle come Davilman, appartenente al genere horror, hanno tenuto compagnia ai millennial e alla precedente Generazione X, che, al solo sentirli nominare, si perdono tra ricordi nostalgici e la convinzione che i cartoni animati più recenti, tra cui Peppa Pig, Masha e Orso o i Super Pigiamini non saranno mai capaci di suscitare le stesse emozioni.
A supportare questa tesi non sono solo la qualità dei disegni ma anche i racconti ricchi di contenuti che tenevano incollati i ragazzi alla Tv. Nonostante i cartoni di oggi siano meno belli, bisogna spezzare una lancia in loro favore: le storie, che tendenzialmente iniziano e finiscono nell’arco di un unico episodio, sono più allegre e educative, favoriscono l’inclusione e incentivano a credere nei propri sogni.
05/01/2023
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