Biscotto innovativo, con cacao magro e cioccolato, da sciogliere nel latte, è stato protagonista della colazione degli italiani negli anni ’90. Dal 6 settembre torna disponibile in confezione speciale solo su Dedicatoate.mulinobianco.it
walkman per ascoltare la musica, la videocassetta per vedere i film del momento, il telefono fisso per comunicare con amici e parenti: sono tanti gli oggetti cult anni ’90 diventati veri e propri articoli vintage.
Tra le icone del passato più amate anche il mitico biscotto “Palicao, Meraviglia di Cacao” di Mulino Bianco - il celebre marchio del Gruppo Barilla, protagonista da oltre 45 anni della prima colazione degli italiani - che dopo 25 anni di assenza torna in commercio dal 6 settembre in confezione speciale disponibile unicamente sul sito e-commerce “Dedicato a Te”.
Si rinnova il rito dell’operazione nostalgia firmata Mulino Bianco dopo il successo dello scorso anno che ha visto protagonista il ritorno, sempre in edizione limitata, di “Soldino”, la storica merenda del Mulino anni ’80 e ’90. Quest’anno il prodotto non più in vendita e più richiesto dai consumatori del brand è invece “Palicao”, biscotto solubile preparato con cacao magro e cioccolato, il più versatile tra i biscotti del brand.
Il biscotto potrà essere nuovamente acquistato all’interno di una confezione speciale con pack da 250 gr e una tazza in vetro con grafica dedicata, ideata ad hoc per questo rilancio esclusivo. In alternativa, è disponibile un’offerta a tempo con due pack da 250 gr e due tazze in vetro.
Ogni giorno Mulino Bianco porta la prima colazione sulle tavole degli italiani con oltre 140 referenze, 60 delle quali dedicate proprio al primo pasto del mattino. Grazie al giusto mix di tradizione dolciaria, ricerca e innovazione, attenzione agli aspetti nutrizionali ed ingredienti di qualità, il brand occupa un posto speciale nelle case e nei cuori dei consumatori.
Non a caso, anche sulla tazza in vendita con “Palicao” limited edition è presente l’iconica frase “Ad alto contenuto di felicità”, in linea con la filosofia del marchio.[.........]
Di Mariella belloni
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