Osiride, una delle divinità più importanti della mitologia Egizia, era il marito di una sorella Iside e, quando il crudele e invidioso fratello Seth lo uccise tagliandolo in quattordici pezzi, la vedova dovette “ricomporlo”.
Per “tenere insieme” tutti i pezzi del dio defunto, le fu poi necessario bendare completamente il suo corpo, con l’aiuto del dio Anubis: Osiride, insomma fu il primo a essere mummificato e proprio in suo onore, da quel momento, gli Egizi adottarono questa tecnica per le sepolture.
Una volta mummificato, Osiride diventò il sovrano del regno dei morti, che gli Egizi collocavano sotto la linea dell’orizzonte a Occidente, dove tramonta il sole.
Nonostante l’aspetto un po’ “macabro” e minaccioso, Osiride era ritenuto un dio buono e misericordioso: da vivo, aveva insegnato agli uomini l’agricoltura e la religione, mentre da morto regnava sui defunti dimostrando grande equità e giudicando con indulgenza le anime dei trapassati.
Per questo il suo culto fu, nell’antico Egitto, uno dei più diffusi in assoluto: dalla città dove era venerato all’inizio, Busiris, si propagò presto nel resto dell’Egitto.
Il tempio più importante a lui dedicato si trovava ad Abydos, dove in suo onore venivano svolti riti e processioni notturne.
Un simbolo importantissimo che viene raffigurato fu il bastone da pastore è lo scettro di Osiride, il flagello a tre corde è, invece l’arma con cui il dio combatte le forze negative anche nell’Aldilà.
Ci sono ancora molte storie e leggende da scoprire, su questo popolo ormai scomparso da moltissimo tempo, che hanno regnato il nostro mondo, con la loro intelligenza, con il loro lavoro, la loro arte, e con venerazione di culti e di riti.
https://www.linkedin.com/in/carlo-napolitano-3a6876229
Scrittore - Carlo Napolitano
17/01/2022
Inserisci un commento