Il Tamigi è il fiume più importante del Regno Unito e, con le sue 95 miglia di lunghezza, attraversa Londra. Nonostante negli anni ’50 fosse stato dichiarato “biologicamente morto”, le ricerche di un team di scienziati della ‘Zoological Society of London’, all’interno hanno rinvenuto numerose e inaspettate forme di vita.
Cavallucci marini, anguille, foche e addirittura squali, purtroppo però sono messi a repentaglio dall’impetuoso aumento delle temperature globali e dell’inquinamento.
Le acque del Tamigi sono sempre più calde e i nitrati rilevati sempre maggiori, a causa degli scarichi in fognatura dove confluiscono anche i rifiuti industriali. Ma non solo, come spiega il “The Guardian”, nel fiume sono stati ritrovati un quantitativo esorbitante di plastica, “misurata a 19,5 per metro cubo”, e di salviettine umidificate.
Tutti questi fattori, e molti altri che devono essere ancora analizzati, secondo la ricerca della ZSL, hanno portato alla scomparsa di moltissime specie di pesci, e ciò è l’esempio lampante che la fauna selvatica, la biodiversità e tutto l’ambiente, sono a rischio.
“Il Tamigi ospita più di 115 specie di pesci, 92 specie di uccelli e ha quasi 600 ettari di barene, che è un habitat cruciale per una vasta gamma di animali selvatici”.
14/11/2021
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