Anche i più piccoli delle famiglie sono costretti a stare a casa e fare la loro parte in questo momento di emergenza. Mentre per noi adulti è faticoso, ma ben comprensibile, per i più piccoli, passato il primo momento di euforia per la chiusura delle scuole, può risultare molto frustrante e allo stesso tempo può creare in loro una profonda ansia, soprattutto se la situazione non viene spiegata dagli adulti. Infatti un primo consiglio è quello di spiegare qual è la motivazione per cui sono costretti a casa: questa spiegazione non deve però avere come scopo la condivisione dell’ansia che l’adulto comprensibilmente prova. I bambini infatti riescono a percepire l’angoscia delle persone che li circondano e questa può essere trasmessa loro senza che ne siano consapevoli: quindi possono essere irrequieti e avere dei momenti di crisi. Di conseguenza i genitori devono imparare a gestire la propria ansia, non solo non mostrandola, ma imparando a riportarla a dei livelli legittimati dal reale rischio.
Quindi sarà bene spiegare la causa di questa situazione e i motivi per cui se ne parla tanto, il perché le persone sono agitate e perché è necessario ad esempio lavarsi le mani, non toccarsi il viso e mantenere una distanza di sicurezza: questo permetterà loro di comprendere a pieno queste regole che non verranno vissute come delle imposizioni. È bene comunque rassicurarli: quindi spiegate che ci sono tante persone che stanno lavorando per tutti noi e per risolvere questo problema.
L’importante in questa situazione è che i bambini non la vivano con angoscia quindi cercate di trasmettere serenità e allegria, in modo che i vostri figli possano continuare a vivere nel modo più spensierato possibile.
16/03/2020
di Fondazione 13 Dicembre Onlus
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