In Australia, a causa delle caratteristiche del territorio, ogni anno si verificano incendi, cicloni e periodi di estrema siccità, ma, negli ultimi tre anni, questi eventi hanno toccato livelli devastanti.
Secondo gli esperti, le catastrofi ambientali sono sempre più frequenti e sono causate dal cambiamento climatico, dalla deforestazione, dall’agricoltura intensiva e dall’estrazione mineraria.
A farne le spese, secondo un documento dell’AKF, l’Australian Koala Foundation, sono anche i koala, che dal 2018, sono diminuiti del 30%. Nel rapporto è stato evidenziato che la ‘Black Summer’, che ha interessato maggiormente gli Stati Victoria e Nuovo Galles del Sud, ha portato alla scomparsa di circa 50 habitat naturali, bruciato 186 mila chilometri quadrati di terreno e ucciso quasi 3 miliardi di animali, di questi il 41% dei koala.
Deborah Tabart, la direttrice dell’AKF, ha precisato: “I terribili incendi del 2019-20 hanno contribuito alla decimazione degli animali autoctoni in Australia. L’emergenza clima, dunque, con tutte le devastanti conseguenze, si può ritenere la principale causa, essendo questi marsupiali estremamente sensibili ai cambiamenti, ma non è certamente l’unica ragione.”.
Gli esperti evidenziano che la scomparsa delle popolazioni di koala nell’Australia orientale, è causata anche dal retrovirus(KoRV), conosciuto come ‘koala AIDS’, che predispone gli animali a malattie, come la clamidia, molto spesso letali.
27/09/2021
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