Un’immagine che ci ha accompagnato per tutta l’estate è sicuramente la bandiera dei Giochi Olimpici, formata da cinque cerchi, ognuno di un colore diverso, su fondo bianco. Ogni Nazione ha un vessillo con un significato particolare, e, anche quella delle Olimpiadi, ne ha uno proprio. Innanzitutto, la bandiera olimpica venne ideata dal barone francese Pierre de Coubertin, lo stesso che nel 1896 diede il via ai Giochi Olimpici moderni. Il barone, in un’intervista del 1913, spiegò: “La Bandiera Olimpica ha un fondo bianco, con cinque anelli intrecciati al centro: azzurro, giallo, nero, verde e rosso. Questo disegno è simbolico: rappresenta i cinque continenti abitati del mondo, uniti dall’Olimpismo; inoltre, i sei colori, compreso il bianco, sono quelli che appaiono fino ad ora in tutte le bandiere nazionali”. Secondo il Cio, proprio come recita il preambolo della Carta Olimpica, il vessillo rappresenta l’unione di tutti i continenti e l’incontro alle Olimpiadi degli atleti di tutto il mondo. Fino al 1951, sul ‘Manuale Olimpico Ufficiale’, vi era riportato anche il colore che identificava ogni continente: l’Europa era rappresentata con l’azzurro, l’Asia con il giallo, l’Africa con il nero, l’Oceania con il verde e l’America con il rosso. Se nella storia dei Giochi olimpici invernali, i cinque cerchi apparvero sulle medaglie sin dalla prima edizione, avvenuta nel 1924, per quanto riguarda le Olimpiadi estive, i cerchi apparvero per la prima volta nello stesso anno a Parigi, ma perché diventi consuetudine, bisognerà aspettare più di mezzo secolo, precisamente il 1976 a Montreal.
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