La pinna di uno squalo a pelo d'acqua bastano per mettere in subbuglio un'intera spiaggia di bagnanti, ma chissà cosa succederebbe se venisse fuori il gigantesco Megalodonte? Non c’è nulla di reale sulle teorie e sui documentari che avrebbero raccolto testimonianze di pescatori e subacquei alle prese con questo macropredatore.
Otodus megalodon, meglio conosciuto come Megalodon o Megalodonte, è una specie di squalo comparsa circa 15-20 milioni di anni fa all’inizio del Miocene ed estintasi circa 3.5-3.0 milioni di anni fa nel Pliocene.
Famoso per i ritrovamenti fossili di denti di notevoli dimensioni che potevano arrivare anche a 15-18 cm di lunghezza, il Megalodonte poteva raggiungere i 18-20 metri di lunghezza, le 50-60 tonnellate di peso e possedeva un’apertura della mascella superiore ai 2 metri, includendo nella sua dieta anche i grandi cetacei che videro, nel Miocene, il periodo di massima diversificazione.
Con molta probabilità, era un pesce che si cibava delle sue prede lungo costa e che nuotava in tutti gli Oceani dell’emisfero settentrionale anche se, reperti rinvenuti in giacimenti presenti in piccole isole remote dell’Oceano Pacifico e dell’Oceano Indiano, testimonierebbero la sua presenza anche in mare aperto. Per diverso tempo, il Megalodonte è stato ritenuto un parente stretto del grande squalo bianco Carcharodon carcharias, soprattutto per la somiglianza morfologica dei denti.
04/08/2021
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