In Italia, erano scomparsi da quasi 500 anni, ma sorprendentemente i castori, sono tornati nel nostro Paese. I primi avvistamenti, degli unici rappresentanti viventi della famiglia di castoridi, erano stati segnalati nel 2018, nella zona di Treviso, in provincia di Udine. Dopo due anni circa, altri esemplari erano stati individuati in Val Pusteria, in Alto-Adige, e in questi giorni, sono stati avvistati anche in Toscana, più precisamente in due aree delle province di Siena, Grosseto e Arezzo. La presenza di castori era stata ipotizzata da tempo, in seguito al ritrovamento di alberi rosicchiati e abbattuti mediante la tecnica tipica dell’ ‘architetto delle dighe’. Ma, la mancanza di una documentazione tangibile del loro ritorno nei boschi della regione, frenò ogni entusiasmo. Invece, grazie al fototrappolaggio e all’analisi genetica del pelo, è stato confermato che gli esemplari, probabilmente due adulti e uno più giovane, appartengono ad una specie eurasiatica. Come siano arrivati fino a noi, nessuno lo sa per certo, ma si ipotizza che vi sia stato un “rilascio non autorizzato.” Secondo gli esperti, il grande roditore semiacquatico, che mediamente pesa 16 kg, lungo circa 75 cm, con una coda larga, piatta e ricoperta di scaglie, dai denti possenti, narici chiudibili e zampe posteriori palmate, a causa della sua carne prelibata, della pelliccia ricercata e dell’olio prodotto dalle ghiandole, è stato cacciato per moltissimi secoli dagli umani. Tale comportamento scellerato, ha portato all’estinzione di questa specie dal territorio italiano, intorno al 1541.
31/07/2021
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