Se ci fosse una canzone che potesse sostituire l'inno italiano, dando altresì il senso di appartenenza all'Italia democratica che viviamo dal '47 ad oggi, avrebbe i versi che De Gregori scrisse nella sua “w l'Italia”.
Per esempio: “…Viva l’Italia…l’Italia tutta intera” che in un unico rigo, di una canzone di straordinaria intensità, racchiude l’articolo numero 11 della Costituzione che ammonisce “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Quell'Italia “metà giardino e metà galera”, quel paese fatto di uomini e donne dai mille caratteri, ma dell'unico intento, che vivono e cooperano, tra un “valzer” ed un “caffè”.
Quella nazione assoggettata a tanti re di altri popoli che “viene presa a tradimento”, depredata da saccheggi e “colpita al cuore”, che non demorde, che operosa non subisce, “che resiste” e soprattutto “non muore”.
25/04/2021
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