La parità di genere è un argomento molto dibattuto, travisato e talvolta demonizzato. Questo perché capita, eppure non di rado purtroppo, che la questione venga collegata impropriamente alla teoria gender. Quest’ultima resta un argomento ancora troppo delicato e incandescente, che probabilmente in molti non sono ancora pronti ad affrontare.
Con parità di genere si intende invece l’educazione, sin da bambini, all’uguaglianza e al rispetto per le differenze. E’ un ambito che merita la stessa attenzione riservata alla religione, alla geografia o il latino a scuola. Solo partendo dalla sensibilizzazione delle giovani menti, si può sperare in un futuro senza pregiudizio.
L’identità di genere non sempre coincide con il sesso biologico, e tante volte neanche con l’orientamento sessuale.
Il sesso biologico è l’insieme delle caratteristiche fisiche, anatomiche e ormonali: bagaglio genetico con cui un essere umano viene al mondo. L’orientamento sessuale è determinato dalla propensione che si ha all’amore, dall’attrazione fisica e mentale verso persone dello stesso sesso o di quello opposto. L’identità di genere è qualcosa di molto più complesso: è determinata dalla sovrapposizione di variabili psicologiche e culturali, dal senso di appartenenza ad un genere.
Ogni individuo dovrebbe avere la possibilità di conoscersi a fondo, di comprendere la propria identità, e la libertà di esprimerla senza pregiudizio e senza forzature sociali. Di conseguenza, ognuno conoscerebbe il rispetto per la diversità, l’accettazione delle scelte altrui a prescindere dalla condivisione di un pensiero.
Il vero cambiamento inizia tra le mura di casa, bisogna combattere l’ignoranza, educandoli all’idea che uomini e donne hanno le stesse identiche chance, i medesimi diritti e doveri verso la società.
25/02/2021
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