Gli individui con asma infantile si caratterizzano spesso per una maggiore compromissione della funzione polmonare rispetto ai bambini sani di pari età.In età scolastica, è già identificabile in una proporzione sostanziale di soggetti asmatici un’alterazione della funzionalità polmonare che spesso persiste fino all’età adulta.
Ciò suggerisce che le origini delle alterazioni a carico della funzione polmonare potrebbero essere legate a fattori ambientali o genetici che influenzano lo sviluppo polmonare fetale e che, quindi, l’identificazione e la minimizzazione dei fattori di rischio di crescita ridotta della funzione polmonare nei primi anni di vita è cruciale per la salute respiratoria del bambino negli anni a venire.
La vitamina D, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio, è stata legata allo sviluppo fetale del polmone e del sistema immunitario. Inoltre, studi condotto su modelli animali hanno dimostrato evidenti variazioni strutturali e funzionali del polmone nella progenie di madri con deficit di vitamina D, mentre alcuni trial clinici hanno suggerito come la supplementazione prenatale di dosi elevate di vitamina D3 possa ridurre il sibilo nei primi anni di vita.
Va anche detto, però, che gli studi sull’associazione tra i livelli gestazionali di vitamina D e la funzione polmonare nella progenie hanno dato risultati contrastanti.
Lo studio “the Copenhagen Prospective Studies on Asthma in Childhood 2010” (COPSCAC2010), invece, non aveva rivelato l’esistenza di associazioni tra la supplementazione prenatale di dosi elevate di vitamina D3 e la funzione polmonare a 6 anni.
Entrando nei dettagli dello studio, i ricercatori hanno misurato i livelli plasmatici di 25(OH)D a da 10 a 18 settimane e da 32 a 38 settimane di gestazione in donne in gravidanza e nella progenie, rappresentata da bambini di età compresa tra 1 e 3 anni.
23/02/2021
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