I molteplici passi che hanno portato allo sviluppo della prima intelligenza artificiale, risale con l’avvento dei calcolatori, addirittura nel 1623 ma fino a qualche decennio fa, l’idea che scienziati e ricercatori sarebbero riusciti a sostituire il lavoro umano con delle macchine o dei robot, era considerata una chimera.
Negli ultimi anni, la possibilità che il lavoro dell’uomo possa essere sostituito dalla IA, è sempre più concreta. Infatti, visionando i dati di informatici e tecnici del settore dal lavoro umano a macchine capaci di operare in maniera intelligente è ormai realtà.
Tutto ciò infonde molta preoccupazione per il futuro di tanti lavoratori ma Fabiola Gianotti, direttrice del CERN di Ginevra e membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze afferma che: "un robot non potrà mai avere la complessità e la ricchezza del pensiero umano"; inoltre aggiunge che: ”non vede possibile un passaggio dell'intelligenza, della curiosità, della creatività umana ai robot".
Fabiola Giannotti ritiene che attualmente la maggior parte dei lavoratori possieda una “conoscenza specifica, che fra pochi anni risulterà del tutto inutile”. Bisogna mirare ad una preparazione completa sia scientifica che umanistica delle giovani menti; bisogna investire sui giovani per dare loro meno tecnicismo e più strumenti affinché possano sviluppare il proprio talento a seconda delle esigenze del mercato.
02/10/2020
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