Come le migliori produzioni letterarie, in particolare quelle che si trattano di educazione infantile, non ha avuto facile comprensione e divulgazione; destino che nel 1909, alla sua uscita, colpì il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett, per renderlo in seguito uno dei suoi libri più conosciuti e un cult dedicato ai bambini.
I due protagonisti sono bambini un po’ bruttini, oltretutto malati e antipatici, che riescono a risolvere da soli i loro problemi, aiutandosi e vivendo all’aria aperta.
Mary è una ragazzina di appena dieci anni, la sua mamma una donna bellissima ma superficiale, il padre un uomo totalmente assente, rimane orfana poiché i genitori muoiono di colera.
Rimasta sola, Mary è cresciuta con la sua cameriera, la bambinaia, e diventa una ragazzina viziata, insensibile e solitaria. In seguito è affidata a uno zio che vive in Inghilterra. Ad accoglierla c’è la governante Mrs Medlock che, trattandola freddamente, mette subito le cose in chiaro dicendole di non creare problemi.
Con il tempo Mary inizia ad ambientarsi e a conoscere i tanti piccoli segreti della famiglia, tra cui quello dello zio, che è diventato un uomo ancora più solitario da quando la moglie è morta nel suo giardino, ormai chiuso a chiave.
Ma Mary, con l’aiuto dell’amico pettirosso e del giardiniere, ritrova la chiave ed entra nel giardino segreto. Una notte Mary sente qualcuno piangere e scopre che in una stanza c’è un bambino: Colin, suo cugino, che è rinchiuso dalla nascita in quella stanza perché paralizzato.
Tra i due bambini nasce una bella amicizia, nonostante i momenti d’isteria di Colin, che sembra acquietarsi solo con l’aiuto di Mary. La bambina riesce a riportare Colin fuori da quella stanza. Il miracolo sembra compiersi quando il bambino, da sempre considerato paralizzato, incoraggiato da Mary inizia a camminare, dimostrando così che la malattia era la conseguenza della sua paura.
22/01/2021
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