Meglio la ricotta grezza, o comunque poco lavorata? Meglio invece quella zuccherata, magari con l’aggiunta dei canditi? Oppure solo con le gocce di cioccolato? Ore di discussioni su quali siano i migliori, e poi, nel fine settimana, i siciliani si mettono in auto alla volta di Dattilo, nel trapanese, o Piana degli Albanesi, nel palermitano.
Naturalmente i cannoli non mancano da nessuna parte dell'isola ma queste due specialità contrapposte ed agli antipodi, raccolgono in se tutte le caratteristiche e le peculiarità che contraddistinguono questo dessert siculo.
200 grammi in tutto (30 di guscio e 170 di ricotta) presentato su un vassoio dopo essere stato riempito all’impronta, la variante del paesino a nove chilometri da Trapani
Cialda impastata con aceto e olio di oliva, fritta nello strutto e spolverata di zucchero a velo senza risparmio. La frittura non lascia sapori, la scorza, croccante e sottile, è piena di piccole bolle.
Il profumo che si respira nella piazza del paese bilingue del palermitano,non dà adito a dubbi: è strutto fritto, è il profumo dei cannoli siciliani fatti in casa.
Nei laboratori s’impastano le cialde con farina, strutto, vino e uovo nella giuntura. Alle estremità dei cannoli si trovano le enormi bocche colme di ricotta setacciata con zucchero e miele. La ricotta è locale, proviene dai pascoli dell’unico monte che si vede dal centro del paese alzando lo sguardo.
28/05/2021
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