Una delle parole più in voga in questo periodo è “Resilienza”. Non sarà sfuggito a molti di sentirla in tanti ambiti, suona quasi una parola nuova ma la novità più grande, è che mai come in questo periodo sono in tanti ad invocarla.
Secondo l’Accademia della Crusca, un’istituzione che raccoglie importanti studiosi della lingua italiana, il termine resilienza è di origine latina e deriva dal verbo ‘resilire’ e significa saltare, fare balzi, saltare indietro, riferito maggiormente all’elasticità degli oggetti di attutire i colpi e di riassumere la forma originaria.
Sarà capitato spesso di sentir dire “coltivare la resilienza”. L’associazione delle due parole, non è un caso, perché la resilienza come una piantina, sarebbe opportuno che venisse curata sin da piccoli. Nel caso non fosse accaduto, non è grave perché è un’attitudine che può essere appresa anche da grandi, certamente con più difficoltà in quanto, come ben sappiamo, la mente dei bambini è più malleabile. Se da adulti ci allenassimo a diventare più resilienti, percepiremmo le difficoltà della vita in maniera decisamente meno soffocante.
La resilienza, quindi, è la capacità di affrontare i problemi, piccoli o grandi che la vita ci pone davanti. Sembrerà assurdo, ma più siamo abili nell’attuarla e prima vedremo la luce nei momenti più difficili che si presenteranno sul nostro cammino, uscendone ancora più forti.
Insegnare la resilienza, naturalmente non è una cosa del tutto intuitiva, certamente ci sono persone con una propositività decisamente innata, altre meno. In questo caso, con i vostri piccoli potreste decidere di intraprendere un’attività che ritenete particolarmente difficile, come per esempio, se non avete il pollice verde coltivare una piantina, o fare un grande puzzle con i pezzetti piccini. Proprio perché consapevoli della difficoltà, la frustrazione sarà notevolmente inferiore.
Ma così allenerete la pazienza, aguzzerete l’ingegno, e imparerete che a volte, anche quello che sembra semplice non è detto che sia facile. Ciò non deve demoralizzare e farsi sopraffare, ma deve essere il motivo per provarci ancora.
25/03/2021
Inserisci un commento